PenGUin bOOk'z FavOLa

dava le spalle alla vetrina di una libreria e giocava con i passanti.
Allineava le persone ai paletti di ferro e ai lampioni. immaginava che anche loro fossero immobili, piantati nel marciapiede, vulnerabili ai flash e alle risate.
Oppure se li faceva camminare sul becco, attento a mantenere in equilibrio le loro borse e le ambizioni verso le quali stavano andando.
A volte invece provava a seguirli anche oltre la vista, nei loro tragitti mutevoli dentro la città.
Un pomeriggio saltò su un libro che stava uscendo dalla libreria e arrivò alla stazione di Liverpool Street.

Abbassò lo sguardo sulla folla e ne vide le forme quadrate o appuntite. rise della fretta e dei perditempo. si sentì a casa. si concentrò su un uomo con una bicicletta e provò a seguirlo anche oltre la vista, nei suoi tragitti dentro la città.
C'era una volta un pinguino a Londra.
dava le spalle alla vetrina di una libreria e giocava con i passanti.
era sceso dal dorso di un libro una giornata di agosto, quando aveva capito che tra tutte le vite possibili, quella che faceva per lui era in mezzo a un marciapiede a giocare con i passanti.
Allineava le persone ai paletti di ferro e ai lampioni. immaginava che anche loro fossero immobili, piantati nel marciapiede, vulnerabili ai flash e alle risate.

A volte invece provava a seguirli anche oltre la vista, nei loro tragitti mutevoli dentro la città.
Un pomeriggio saltò su un libro che stava uscendo dalla libreria e arrivò alla stazione di Liverpool Street.

Abbassò lo sguardo sulla folla e ne vide le forme quadrate o appuntite. rise della fretta e dei perditempo. si sentì a casa.
C'era una volta un pinguino a Londra.
dava le spalle alla vetrina di una libreria e giocava con i passanti.
era sceso dal dorso di un libro una giornata di agosto, quando aveva capito che tra tutte le vite possibili, quella che faceva per lui era in mezzo a un marciapiede a giocare con i passanti.
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