Wednesday, August 16, 2006

lectura dantis


i fatti della realtà ispirano i nomi delle vie.
ma se ci fosse dell'altro..
se gli eventi, i viaggi che narriamo fossero in qualche modo influenzati dalle vie che ci troviamo a percorrere, dal nome che portano..
la cronologia storica spiega proprio tutta la questione?

non che basti camminare vicino al parione per scrivere una divina commedia. ma senza vivere a firenze in quell'epoca magari nemmeno dante avrebbe potuto. magari nemmeno shakespeare senza londra..
magari esiste un cerchio di interferenze trasversali al tempo ma non allo spazio.
una geografia delle ispirazioni.

ne esistono indizi urbani.























inferno purgatorio e limbo a firenze.
il paradiso è di là d'arno.

ma poi arrivò una coppia di sorpresa

domenica mattina, piazzetta dei del bene

il turista di firenze è un animale che si muove in coppia.
ricorrono:
@ coppia più frequente fatta di donna con altra donna, sua amica, unite da una nazionalità asiatica o slava. hanno qualcosa di simile anche nel vestire, di colori uguali o invertiti.
@ coppia di uomini con la testa bassa, stranieri di un paese lontano. hanno una complicità da comari, silenziosa o disinibita.
@ coppia XXL di ammerigani USA. movimenti che pretendono spazio.
@ coppia inaspettatamente più rara di una donna con un uomo, assuefatti alla condivisione di un percorso.
@ coppia sommata ad altre coppie di fidanzati, camminano lasciando un vuoto di almeno 4 metri dalla coppia precedente, mano nella mano o con le braccia intorno alla vita. sorridono.
@ coppia frequente e poetica di mamma e figlio, lei che lo fotografa, lui con un cappello di paglia con un nastro bianco e i jeans.
@ coppia ancora più frequente di padre e figlia, paiono in comunicazione profonda, concentrati nello sviscerare come funziona la vita e come funzionano i piccioni.
@ serie multipla di coppie dentro la famiglia, la mamma con la figlia maggiore, il babbo con quello più piccolo in braccio.
oppure la mamma con un passeggino e altri due figli che cantano filastocche e il babbo se ne sta spaiato e vigile.
oppure coppia di genitori appiccicati seguita da coppia di figli gemelli, maschi e tondini, che ripetono all'infinito frasi sceme, come storditi.
@ serie multipla di coppie casuali interne a un gruppo in gita, che si traduce nello scegliersi e camminare parlottando ininiterrottamente. queste coppie cambiano spesso oppure continuano a scegliersi. in coppia si sfrutta al meglio lo spazio di un marciapiede o ci si riunisce con facilità dopo un corridoio nella folla.
@ coppia di signore di ritorno dalla messa, che turiste magari non lo sono, ma se non le vedi aprire il portone di casa con familiarità, magari ti ingannano. si vestono di giallo e di rosso, ricordano due grandi teiere, quindi britanniche e festose, eccentriche come straniere in trasferta dentro la loro quotidianità.

quando le coppie si incontrano pare che non si vedano, non si riconoscono come coppie. si osservano, come singoli, magari maturano idee di evasione e rottura con il proprio partner senza modificare l'andatura, trottano fianco a fianco. oppure sono indifferenti e prese da affari più seri e intimi o più colti dell'osservare i passanti.
le coppie di sesso misto si percepiscono come coppie per eccellenza. può essere una sfida riuscire a romperle. si riconosce un legame saldo a quelle di parentela, individuate dalla differenza di età.
i membri delle altre invece sono vissuti come singole unità, più scomponibili e riassemblabili. però conservano una sorta di protezione che manca a chi si muove da solo. questo perchè osservano quella regola sottile per cui in pubblico ci si muove a coppie. per turisti o meno, così sta scritto.
l'alternativa è il gruppo, magari chiassoso e fluido, dentro il quale comunque la rete delle coppie, alleate, preferenziai, è forte. la dimensione della strada di per sè invita a stare a due a due.
il contrario sia di gruppo che di coppia, è da soli.
gli spaiati li osservi spesso aggrappati a uno zaino, a una bibicletta, a una guida o a un compito, a un passo accelerato quasi colpevole. si fermano meno a guardare i negozi o a prendere qualcosa seduti al tavolo di un bar.
oppure li vedi sorridere tra sè e sè tornando verso casa, ambigui come cavalli scossi.